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Una moglie sparita, uno stanco impiego in banca, un gatto che va e viene, una veranda in cui passare le serate a riflettere sui propri fallimenti, un fucile appena acquistato, un'infanzia che non si dimentica e un medico a cui raccontarla. In un'estate torrida, è questo tutto ciò che resta ad Attilio Pederzini, il cui cervello è abitato da colonie di formiche e la cui quotidianità è disturbata da un continuo odore di naftalina. Per fortuna c'è una lumaca, ferma sul muro della veranda, che elargisce consigli sull'esistenza come un vecchio saggio buddista. Con essa Attilio stabilirà un'intesa superiore, unico miracoloso appiglio nel suo naufragio esistenziale.